lunedì 4 aprile 2011

Altrisogni incontra Eliza Bolli, illustratrice

Con il numero 3 di Altrisogni ormai alle porte,  ecco che possiamo svelare la natura e l'autrice dell'illustrazione di copertina. Avevamo fatto accenni di natura mangereccia, qualche tempo fa... ora possiamo completare tingendo il tutto con quella patina di horror e weird che noi tanto amiamo e che questa artista è riuscita a stendere in modo così "gustoso".

Bando alle ciance, quindi, e facciamo una scorpacciata con questo interessante e insolito vassoio di Muffin, realizzato dalla brava Eliza Bolli.




Una Lolita di influssi manga con un tratto occidentale e una pennellata (o due) di gore. Un'ottima combinazione, per i nostri gusti. Ma Eliza, ha dimostrato anche di essere un'artista con una precisa sensibilità artistica. Seguendo la politica editoriale di Altrisogni, che prevede che ogni numero della rivista porti l'impronta artistica di un unico illustratore, ha realizzato anche le immagini interne che useremo per corredare le pagine dei racconti. Non le mostreremo qui, ma saranno gustabili all'interno di Altrisogni n.3.

Ma parliamo un attimo di Eliza. Umbra d'origine, ha frequentato il Dams di Bologna e la Scuola Internazionale di Comics. Si è laureata in fashion design. Il suo debutto come illustratrice è avvenuto tramite Pavesio, con Kill the Granny Comedy Collection. Possiamo gustarci i suoi lavori andando al suo sito Wix.com. Sul numero 3 di Altrisogni pubblicheremo la sua biografia artistica completa.
Intanto, per conoscerla un po' di più l'abbiamo intervistata. Ecco le nostre domande e le sue risposte.




Altrisogni: Le tue illustrazioni hanno molto spesso una spiccata atmosfera weird, sottilmente inquietante. Su quali elementi lavori, di solito, per ottenere questo effetto? Le "vedi in testa" già così o costruisci molto durante la lavorazione?

Eliza Bolli: Per essere precisi, mi piace pensare alle mie illustrazioni come ingannevolmente inquietanti, mentre in realtà ciascuna di loro contiene un lato molto grazioso e tenero. Diciamo che, anziché la mela marcia, mi piace pensare al verme con la mela intorno.
L'idea nasce sempre molto formata nella mia mente: di rado mi metto a disegnare senza avere di cosa, e quando mi succede spesso non sono soddisfatta del risultato. Di sicuro però molti particolari che possono arricchire una scena mi si presentano mentre sono già al lavoro, soprattutto durante la fase di ricerca.



A.: Quali sono gli autori che finora hanno influenzato maggiormente il tuo stile grafico?

E.B.: Non ho "mostri sacri": gli artisti che mi colpiscono cambiano continuamente, essendo il panorama così vasto e grazie alla sconfinata galleria offerta da Internet e anche il mio stile varia spesso, non riesco ad accontentarmi di uno solo. Mi è successo semmai, spulciando i vari siti, di imbattermi in molti illustratori già affermati con uno stile che presentava molte analogie con quello che stavo già facendo. Uno su tutti, Mark Ryden. È sempre lusinghiero quando qualcuno, vedendo il mio lavoro, trova rassomiglianze con il suo, ma è anche un po' imbarazzante che molti diano per scontato che mi sono ispirata a lui: per molti anni non ho saputo niente della mia esistenza!


A.: Utilizzi molte tecniche manuali durante la lavorazione di un'immagine, o usi principalmente Photoshop e altri strumenti digitali?

E.B.: Generalmente realizzo lo schizzo a mano e per la colorazione utilizzo Photoshop o Corel Painter (non vale, ovviamente, per i lavori in vettoriale, che sviluppo completamente ad Illustrator). Non lavoro unicamente con il digitale, ma quando provo ad importare i lavori tradizionali resto spesso così scontenta della scansione o della qualità della fotografia che rinuncio a pubblicarli online. Tra le tecniche manuali che preferisco ci sono l'acrilico e la colorazione con pastelli colorati che poi sfumo con un blender Pantone.


A.: C'è un tema che non hai ancora esplorato graficamente e che invece ti piacerebbe affrontare?

E.B.: Tra i miei progetti nel cassetto c'è la riduzione a fumetti di un romanzo francese, L'Orda del Vento, che potrei definire post-fantasy. L'ambientazione e la trama sono affascinanti, ma talmente complessi che la loro resa grafica mi imporrà forse qualche anno di ricerca.


A.: Quale è l'aspetto che ti sembra più riuscito della copertina di Altrisogni n.3 (o che ti intriga di più)?

E.B.: Il soggetto della copertina è una tipica ragazzina Lolita, una corrente di moda molto seguita in Giappone e, qui in Italia, da tutti coloro che amano lo stile nipponico in generale. Di conseguenza, sarebbe stato logico realizzare l'illustrazione in stile manga. Invece ho scelto di optare per una raffigurazione realistica, sia perché in qualche modo trovo più corretto non "saccheggiare" una corrente figurativa che non è la nostra e della quale non possediamo il background culturale, sia perché trovavo che l'effetto disturbante dell'immagine sarebbe stato esaltato da una colorazione più "sporca" e da un disegno che richiamasse direttamente la realtà: volevo che guardando un dito mozzato l'osservatore pensasse "che schifo!"; non volevo permettere all'occhio di prendere le distanze con un design troppo accattivante.

È un piacere avere una tale artista "a bordo" del galeone di Altrisogni. Il suo tratto ci ha colpiti fin dalle prime opere che abbiamo visionato e a nostro parere offre il giusto contrasto tra immagini accattivanti e lo stridore del bizzarro. Inutile dire che siamo molto contenti e soddisfatti della copertina che ha voluto realizzare per noi. Eliza è un'artista di talento, molto promettente. Noi continueremo a seguirla e invitiamo tutti a fare altrettanto. Ne vedremo sicuramente delle belle. Unica avvertenza... se la incontrate, non accettate dolci da lei.

1 commento:

  1. Copertina dall'impatto assicurato! :) Molto belli anche i disegni della Gallery... Brava Eliza!

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