Ormai probabilmente lo sapete, perché lo abbiamo detto in
tutte le salse su Facebook, su Twitter, ovunque: il numero 5 di Altrisogni è
per noi della Redazione una specie di pietra miliare.
Abbiamo voluto assemblare 140 pagine dense di racconti, nuove rubriche, contenuti extra, il tutto arricchito da una fantastica copertina fotografica (la prima di Altrisogni) e da un’intensa colonna sonora MP3 appositamente realizzata. Insomma, questo è un po’ il numero dei record.
Così ci è sembrato il luogo perfetto per avviare un’iniziativa che ci frullava in testa già da tempo: un progetto di scrittura seriale e collettiva intitolato I RACCONTI DEL PURGATORY LOUNGE, che fosse anche uno speciale strumento di crescita per scrittori.
Abbiamo voluto assemblare 140 pagine dense di racconti, nuove rubriche, contenuti extra, il tutto arricchito da una fantastica copertina fotografica (la prima di Altrisogni) e da un’intensa colonna sonora MP3 appositamente realizzata. Insomma, questo è un po’ il numero dei record.
Così ci è sembrato il luogo perfetto per avviare un’iniziativa che ci frullava in testa già da tempo: un progetto di scrittura seriale e collettiva intitolato I RACCONTI DEL PURGATORY LOUNGE, che fosse anche uno speciale strumento di crescita per scrittori.
Professionisti della scrittura
Per diventare narratori affermati serve un editore che
riconosca le nostre capacità e decida di investire su di esse, ma serve anche
che il nostro “supposto” talento venga coltivato, addestrato, messo alla prova.
Come si può imparare a diventare scrittori professionisti? E
cosa significa?
Il discorso è decisamente vasto e Altrisogni cerca di portarne alla luce i vari aspetti con un colpo di scalpello per volta. Abbiamo iniziato sin dal n.1 con un articolo su dove e come mirare alla pubblicazione dei nostri primi scritti di genere fantastico e abbiamo proseguito nei nn. 2, 3 e 4 analizzando i meccanismi che costituiscono le basi di un buon racconto fantastico.
Il discorso è decisamente vasto e Altrisogni cerca di portarne alla luce i vari aspetti con un colpo di scalpello per volta. Abbiamo iniziato sin dal n.1 con un articolo su dove e come mirare alla pubblicazione dei nostri primi scritti di genere fantastico e abbiamo proseguito nei nn. 2, 3 e 4 analizzando i meccanismi che costituiscono le basi di un buon racconto fantastico.
Nel numero 5 lo facciamo invece con l’articolo di approfondimento tecnico “Scrivere a progetto: sottoporre l’idea”.
“Scrivere a progetto: sottoporre l’idea” è un pezzo
di ben 12 pagine ricco di informazioni e consigli pratici su come affrontare il
processo di scrittura “su commissione” per conto di un editore. Processo che
si basa spesso sul seguire una “bibbia” fornita dall’editore stesso (in quanto
il progetto editoriale è già avviato e noi dobbiamo solo “saltarci dentro”),
oppure, se siamo fortunati e tocca a noi sottoporre una proposta di progetto
editoriale, richiede la creazione e l’invio di una proposta convincente.
Nell’articolo vediamo in dettaglio come approntare tale proposta e cosa debba
contenere, punto per punto.
“Nel primo caso, la nostra libertà, sia espressiva sia di
forma, è assoluta. Nell’altro, le nostre esigenze vengono dopo quelle del
committente e quelle del prodotto che ci si impegna a realizzare.
Quindi, se decidiamo di intraprendere la strada della scrittura professionale, il primo passo consiste nel rinunciare a gran parte del nostro Ego e nel cercare di capire, esattamente, cosa ci viene richiesto”, ci spiega Fabio Fracas – scrittore e fondatore della Scuola di narratologia MacAdemia – in uno dei preziosi interventi di professionisti del settore che arricchiscono l’articolo (professionisti come Stefano Di Marino, Andrea Carlo Cappi, Sara Deodati di Casini/Art of Life, Mario Pasqualotto/Sir Steve Stevenson, David Riva di Edizioni XII).
Quindi, se decidiamo di intraprendere la strada della scrittura professionale, il primo passo consiste nel rinunciare a gran parte del nostro Ego e nel cercare di capire, esattamente, cosa ci viene richiesto”, ci spiega Fabio Fracas – scrittore e fondatore della Scuola di narratologia MacAdemia – in uno dei preziosi interventi di professionisti del settore che arricchiscono l’articolo (professionisti come Stefano Di Marino, Andrea Carlo Cappi, Sara Deodati di Casini/Art of Life, Mario Pasqualotto/Sir Steve Stevenson, David Riva di Edizioni XII).
Un
esercizio pratico per veri scrittori
Scrivere su commissione richiede quindi disciplina, idee
chiare e organizzazione, ancor più della scrittura tradizionale, e proprio per
questo abbiamo pensato di fornire ai nostri lettori/scrittori degli strumenti
per affrontare al meglio il compito.
A corredo dell’articolo di approfondimento abbiamo così
aggiunto un setup (o format, se preferite) ideato ed esposto secondo le
linee guida fornite nell’articolo stesso.
Un esempio che ci permette di mostrare almeno in parte come si struttura una proposta di progetto editoriale su commissione, ma che allo stesso tempo costituisce uno spunto creativo e un “esercizio pratico” per i nostri lettori, e li invita a produrre racconti inediti seguendo un tema e un formato specifico… proprio come accadrebbe se vi fosse necessità di “saltare dentro” un progetto editoriale già avviato.
Un esempio che ci permette di mostrare almeno in parte come si struttura una proposta di progetto editoriale su commissione, ma che allo stesso tempo costituisce uno spunto creativo e un “esercizio pratico” per i nostri lettori, e li invita a produrre racconti inediti seguendo un tema e un formato specifico… proprio come accadrebbe se vi fosse necessità di “saltare dentro” un progetto editoriale già avviato.
Il setup I RACCONTI DEL PURGATORY LOUNGE è stato pensato
come “contenitore” di racconti sci-fi: l’idea di base è che chiunque abbia un
racconto di fantascienza inedito già pronto può “incastonarlo” nel setup di
Purgatory Lounge – scrivendo introduzione e chiusura secondo le regole presenti
nel setup – e inviarlo così alla Redazione.
Oppure, meglio ancora, chiunque può creare un apposito racconto inedito, poiché il setup offre un’ambientazione snella, personaggi e diversi spunti.
Oppure, meglio ancora, chiunque può creare un apposito racconto inedito, poiché il setup offre un’ambientazione snella, personaggi e diversi spunti.
Il nostro è un invito al lettore a trasformarsi in scrittore
e a usare le idee presenti nel format per cimentarsi in un’opera da inviare ad
Altrisogni (le modalità di invio le trovate qui). In questo
modo potremo dar vita insieme a un vasto progetto di scrittura seriale e collettiva,
che verrà pubblicato sulle pagine della rivista previa selezione delle
opere meritevoli.
L’idea della serialità e della scrittura collettiva ci piace
molto, e siamo convinti – per esperienza diretta – che i “paletti” imposti da
uno specifico formato aiutino fortemente gli autori a cercare soluzioni
creative per aggirare gli ostacoli. Per questo crediamo nell’idea di Purgatory
Lounge: permette grande libertà di scrittura ma allo stesso tempo è sufficientemente
caratterizzata da produrre una serie di racconti dalle caratteristiche ben
riconoscibili, senza che per questo risultino ripetitivi.
Un po’ quello che accadeva con certe serie TV antologiche, come le classiche Ai confini della realtà, Un salto nel buio, Outer Limits o Freddy’s Nightmares. Seriali e strutturate, certo, ma nelle quali ogni puntata è una storia fantastica diversa e ricca di emozioni.
Un po’ quello che accadeva con certe serie TV antologiche, come le classiche Ai confini della realtà, Un salto nel buio, Outer Limits o Freddy’s Nightmares. Seriali e strutturate, certo, ma nelle quali ogni puntata è una storia fantastica diversa e ricca di emozioni.
Dateci una mano a costruire questo progetto, questa specie
di sogno fantastico collettivo.
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