Dario Tonani, giornalista professionista e fra i più interessanti autori italiani di fantascienza, ha scritto un'ottantina di racconti pubblicati in antologie, riviste e quotidiani nazionali, oltre a diversi romanzi (questi ultimi tutti per Urania Mondadori: Infect@, 2007, L’algoritmo bianco, 2009, Toxic@, 2011). Ha pubblicato anche l'antologia personale Infected Files (Delos Books, 2011) e il visionario ciclo steampunk di Mondo9 (raccolto di recente nella Collana Odissea, Delos Books). La sua ultima raccolta di racconti inediti è WAR - Weapons. Androids. Robots. (Mezzotints Ebook, 2013). Come se non bastasse, con le sue opere Dario ha vinto numerosi concorsi, tra i quali i premi Tolkien, Lovecraft, Italia e Robot.
Claudia Graziani, nata a Napoli, svolge attività forense, è mediatrice civile e docente
di Economia e Diritto; i suoi racconti sono stati
selezionati per lo Speciale Fantascienza di Writers Magazine Italia e per l’antologia 365 storie d’amore, entrambi editi da Delos Books.
Il loro racconto Incroci, che potrete leggere su Altrisogni n.6, ci regala uno scorcio di un mondo futuristico in cui l’impossibilità del contatto e l’esigenza del controllo sono spinte agli estremi...
Il loro racconto Incroci, che potrete leggere su Altrisogni n.6, ci regala uno scorcio di un mondo futuristico in cui l’impossibilità del contatto e l’esigenza del controllo sono spinte agli estremi...
Ma come si realizza
l’incontro tra la scrittura e il mondo di due differenti autori? Scopriamolo
grazie all’esperienza di Dario e Claudia, attraverso
le loro risposte alla nostra intervista.
Altrisogni: Potete dirci come nasce Incroci e l’idea di
scriverlo assieme? Il suo mondo dettagliato sembra essere appena
intaccato dal racconto, come se ci fosse ancora molto altro “là
fuori”: è un caso o il frutto di una preparazione attenta?
Dario
Tonani e Claudia Graziani: L'idea del racconto nasce
chiacchierando di tutt’altro, come spesso accade quando si scrive
una storia. La cosa curiosa è che Acrosia, seppure con un altro
nome, esiste davvero. E i suoi abitanti si
comportano quasi esattamente come abbiamo descritto nel racconto, e
inoltre piove sempre. Una città misteriosa, incantata e chissà con
quali altri interessanti enigmi da raccontare! Quindi, portare
Acrosia sulla carta [anche se Altrisogni non è cartacea, NdR.] è
stato molto spontaneo e naturale. Chissà che in futuro non ci si
possa tornare con una nuova storia…
A.: Quali sono le
difficoltà e quali gli stimoli della scrittura a quattro mani? Come
si realizza l’incontro con l’universo di un altro autore? Che
metodo di lavoro avete adottato?
D.T.
e C.G.: Non credo ci sia un metodo preciso per scrivere a più
mani, o quantomeno ce ne sono diversi, tutti validi. Ovvio che sia
fondamentale trovare quello che va bene a entrambi, il che significa
creare la sintonia, la complicità e il giusto grado di umiltà per
fare un buon lavoro insieme. Ognuno di noi scrive con abitudini,
procedure e stili del tutto personali, che difficilmente siamo
disposti a cambiare. Nel caso di Incroci, l'abbattimento di
queste barriere è stato un fatto automatico, come se a scrivere
fosse una sola mano. Volevamo entrambi raccontare la storia
sostanzialmente nello stesso modo; e questo non era affatto una
conquista scontata, era necessaria sintonia in ogni passaggio. La
parte più laboriosa è stata l'editing, perché abitiamo lontano
(Milano e Napoli), ma ce la siamo cavata. In più, dobbiamo
riconoscere che la redazione di Altrisogni ha fatto un lavoro
splendido. E quello che rimane a entrambi di questa esperienza è un
bellissimo ricordo di collaborazione e disponibilità reciproca. Un
piccolo incantesimo, insomma.
A.: Sapendo che uno
dei romanzi di Dario è stato già opzionato per il cinema (Infect@, Urania, 2007), e vista la chiara linea drammaturgica di Incroci,
siamo curiosi di sapere: qual è il vostro rapporto con la
rappresentazione cinematografica del mondo fantascientifico? Questo
influenza la vostra scrittura, come accade per altri, portandovi a
cercare ritmi, immagini e sequenze tipiche dell'universo “video”?
D.T.
e C.G.: Siamo entrambi grandissimi appassionati del grande
schermo. Il cinema è una fonte d’ispirazione formidabile, e certi
ritmi narrativi arrivano proprio da lì, soprattutto dalle pellicole
adrenaliniche. Ovviamente, libri e film pur raccontando storie
entrambi lo fanno seguendo modalità e approcci diversissimi: logica
sequenziale quella del testo scritto, complanare quella
dell’immagine. Ma, fatte le debite “conversioni”, le due forme
espressive sono molto più vicine di quanto si possa pensare. Ecco,
sono quelle “conversioni” alle quali ci siamo tutti e due
applicati scrivendo Incroci…
Ringraziamo
Dario Tonani e Claudia Graziani per le loro risposte e per la luce
che la loro ottima scrittura e la loro disponibilità getta sul
panorama letterario fantastico italiano.
Incroci
ci regala la promessa di un universo molto più complesso e
dettagliato, che sarebbe bello continuare a scoprire. Chi sono i
Signori della Pioggia, misteriose “divinità” che
dall’alto osservano gli abitanti di Acrosia e fissano le loro
regole di vita? È possibile neutralizzare il fitto sistema di
controllo panottico?
Vi
invitiamo a scoprire se questi interrogativi troveranno risposta,
presto su Altrisogni n.6… Buona lettura!
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