Nella sezione del nostro blog intitolata “10 domande a…” miriamo ad approfondire la
conoscenza di autori italiani di narrativa horror, sci-fi o weird. Quest’oggi ospitiamo con piacere lo scrittore Francesco Verso,
in una intervista curata da Luca Ducceschi, e l'occasione si rivela perfetta per parlare del suo ultimo romanzo Livido,
edito in formato cartaceo ed elettronico da Delos Books.
Francesco scrive “narrativa di genere fantascientifico”, come ci tiene a precisare egli stesso nella homepage del suo sito web. E in un paese come il nostro, in cui gli autori e/o gli editori cercano spesso di commercializzare la fantascienza mascherandola sotto etichette più mainstream, una dichiarazione di intenti così onesta ci pare già di per sé altamente apprezzabile.
Francesco scrive “narrativa di genere fantascientifico”, come ci tiene a precisare egli stesso nella homepage del suo sito web. E in un paese come il nostro, in cui gli autori e/o gli editori cercano spesso di commercializzare la fantascienza mascherandola sotto etichette più mainstream, una dichiarazione di intenti così onesta ci pare già di per sé altamente apprezzabile.
Con all’attivo tre romanzi (uno finalista del Premio Urania,
uno vincitore del Premio Urania e uno vincitore del Premio Odissea), otto
racconti editi, diversi progetti legati al teatro e al cinema, un audioracconto e ancora due romanzi
in attesa di editore, poi, non ci sono dubbi sul fatto che Francesco Verso cerchi di
narrare la fantascienza sempre e con ogni strumento. E questo ci fa venire ancor più voglia di conoscerlo meglio...
#01
Altrisogni: Con il tuo ultimo romanzo Livido e con il
precedente e-Doll hai vinto nel giro
di pochi anni quelli che sono probabilmente i due premi letterari di genere più
importanti in Italia. I due romanzi hanno dovuto aspettare molto prima di
trovare questo sbocco? Avevi ricevuto altri feedback da parte del mondo
dell'editoria?
Francesco Verso: Sia Livido che e-Doll hanno partecipato a due premi nazionali, quindi una volta
scritti, editati e spediti i tempi di attesa sono stati quelli relativi alle
scadenze dei concorsi. Scrivendo narrativa di genere, i miei riferimenti erano
proprio la collana Urania di Mondadori e Odissea di Delos Books. Mi ritengo
molto fortunato ad aver vinto entrambi i premi nel giro di tre anni. Con i
prossimi romanzi – BloodBusters e i Camminatori - spero di avere risposte
anche da altri “mondi” editoriali. So che i tempi sono lunghi; io intanto
continuo a scrivere.
#02
A.: Antidoti
umani è stato finalista anni fa al premio
Urania. Che ne è oggi di quel romanzo?
F.V.: Antidoti umani ha avuto un’esistenza travagliata.
È passato attraverso le paludi dell’editoria a pagamento, quando non sapevo
neppure cosa fosse l’editoria; è stato ripubblicato dalla EDS (Edizioni Diversa
Sintonia) di Marco Milani in una piccola tiratura e infine è uscito in ebook per i tipi di Kipple Officina Libraria. In questi tre passaggi il testo si è
asciugato da circa 520 pagine della prima edizione a 360 della seconda, per
finire con le 290 di quella digitale.
In
meno di due anni, Antidoti umani ha
venduto circa 450 copie digitali, un buon risultato secondo me, anche considerato
che il mercato degli ebook oltre a essere piccolo è appena nato, che è il primo
romanzo che ho scritto e che viene scaricato circa 20 volte al mese.
#03
A.: Come ti poni nei confronti dei tuoi libri? Ovvero,
quando scrivi la parola Fine la consideri una cosa "definitiva" o ti
capita di tornare su un testo nel corso del tempo, in attesa della
pubblicazione?
F.V.: Regola vorrebbe
che alla parola fine corrisponda anche la Fine del romanzo. Io cerco di
rispettarla, anche se a volte esistono “Fini” diverse, dovute a richieste
editoriali oppure ad adattamenti: ad esempio collaboro con una compagnia
teatrale allo spettacolo di fantascienza The Milky Way, dove sono presenti dei miei
racconti e allo sviluppo di una web-series insieme alla Grapevine Studio.
#04
#04
A.: Cosa puoi dirci del tuo rapporto con l'editing
precedente la pubblicazione?
F.V.: L’editing è
diventato un momento via via più importante nel processo di scrittura. Se
prima, per mancanza di conoscenze, facevo tutto da solo, adesso mi affido in
prima battuta a un “focus group” di cinque o sei “power reader”, lettori forti
che mi seguono da anni. E in seconda battuta a degli editor professionisti per
un’altra revisione del testo. Da anni, le case editrici – o almeno la maggior
parte di loro – non hanno più il tempo né le risorse per svolgere questa
funzione internamente che quindi delegano ad altri (vedi, autori, editor
free-lance, agenzie letterarie).
#05
A.: Hai scritto anche diversi racconti. Quale metodo
di lavoro usi per essi? Ami scriverne in libertà, o solo su richiesta e con
sbocchi editoriali certi?
F.V.: Scrivo pochi
racconti. Mi piace dedicarmi alla “maratona” del romanzo, piuttosto che allo
“sprint” del racconto breve, che però apprezzo molto per la sua capacità di
trasmettere il massimo del significato nel minor numero di parole possibili.
A.: Un romanzo pubblicato nella collana Urania e
distribuito in edicola regala certamente una notevole visibilità in termini
mediatici per gli appassionati, in un circuito alternativo alla libreria. Per
contro, ha vita commerciale breve, brevissima: come autore, cosa puoi
raccontarci di quest’esperienza, confrontata con le uscite tradizionali in
libreria? Sappiamo che il tuo ultimo romanzo Livido, edito
da Delos, è distribuito da un marchio importante come PDE. Puoi già ragionare
sulle differenze, anche se il romanzo è uscito solo da pochi mesi?
F.V.: Di certo
pubblicare su Urania è un ottimo trampolino di lancio: tiratura di circa 13.000
copie e venduto del 50% (dati variabili da testo a testo). Tuttavia, essendo
una rivista storica, venduta principalmente in abbonamento, è Urania che vende non l’autore, tanto che il nome
della rivista è scritto più grande di quello dell’autore, il che editorialmente
ha un senso.
Diverso
è il discorso in libreria. Livido è uscito da poco ma è possibile seguirne la
vita da vicino, facendo presentazioni, partecipando a fiere e manifestazioni di
vario genere. Più canali si aprono e maggiori sono i contatti con il pubblico.
Da questo punto di vista, l’editoria digitale – con la sua reperibilità
“infinita” e facilità all’acquisto – è un passo ulteriore che avvicina l’autore
ai suoi lettori.
#07
A.: A proposito di distribuzione e visibilità, come
ti poni nei confronti dell'editoria digitale? Sappiamo che collabori con una
realtà importante come Kipple.
F.V.: Credo che la
carta non scomparirà mai. Così come è già avvenuto per altri mezzi di
comunicazione, quali la musica e i film, l’offerta culturale si va ampliando,
nella speranza soprattutto di aumentare il numero dei lettori/fruitori.
Con
Kipple,
insieme all’editore Kremo, a Sandro Battisti e Luigi Milani, abbiamo rilanciato
la collana di narrativa Avatar (solo in digitale) che punta su contenuti
fantastici, di speculazione e anticipazione, nel solco della migliore fantascienza
attualizzata con le tendenze del momento.
#08
A.: Un limite delle uscite in digitale è una certa
difficoltà nel poter promuovere e presentare i propri libri presso librerie, circoli
e durante eventi e fiere. Manca “l’oggetto fisico” da promuovere. Oltre che
della fase di promozione, ritieni che l'incontro e il confronto con i lettori
sia una parte fondamentale anche del percorso di crescita di un autore?
F.V.: Sì, un autore
non può più permettersi di portare avanti il proprio percorso di crescita senza
una “piattaforma di comunicazione sociale”, non dico strettamente orientata al
marketing e alla promozione, bensì all’informazione e al trasferimento di
valore: che poi siano altri professionisti del settore editoriale o lettori, la
sostanza non cambia. Il confronto, se condotto nel modo giusto, arricchisce
sempre. Sulla mia pagina autore di Facebook per esempio non parlo solo dei miei
romanzi ma cerco di fungere da aggregatore e punto di riferimento per chiunque
sia interessato al concetto di futuro.
#09
A.: Un tuo parere sul panorama italiano
contemporaneo in termini di sci-fi. Cosa vedi?
F.V.: Vedo fermento,
vedo interesse per il genere. Ci sono tante realtà emergenti, legate
soprattutto al digitale (sia nella forma dell’ebook che ad esempio per quanto
riguarda i film, i corti e le web-series finanziate tramite crowdfunding oppure le graphic novel su
tablet o anche le app). Si stanno sperimentando nuove forme espressive e quegli
autori che sapranno intercettare queste tendenze avranno sicuramente un mercato
di riferimento a cui potersi rivolgere nei prossimi anni.
#10
A.: Torniamo al tuo romanzo vincitore del premio
Odissea, Livido. Come è nato? Prima abbiamo parlato dello
sbocco editoriale, ma ripercorrendo le fasi di ideazione, stesura, revisione e
invio cosa puoi raccontarci del “dietro le quinte”? E quali sono state le tue
maggiori fonti di ispirazione per un’ambientazione così “forte”?
F.V.: Livido è nato da una scena a cui ho
assistito fuori da un mercatino dell’usato a Roma insieme a mia moglie. Dentro
un grosso cassonetto della spazzatura abbiamo visto un ragazzino che aveva
trovato una bambola grande quanto lui: la puliva e le accarezzava i capelli
rosso fuoco come quella se fosse la sua fidanzatina. A un certo punto è arrivata
la madre che lo ha tirato fuori dal cassonetto, ma lui è riuscito a portarsi
dietro la bambola. Questa immagine mi ha colpito molto e sono corso a casa a buttare
giù la trama del romanzo. Le maggiori fonti di ispirazione per Livido provengono dal romanzo del
compianto Iain Banks La fabbrica delle
vespe e dalle storie di Chuck Palahniuk, su tutte Survivor, Soffocare e Fight Club. Poi c’è la cronaca di tutti
i giorni, quella legata al problema dei rifiuti: rifiuti materiali, rifiuti
affettivi, rifiuti sociali.
Ringraziamo Francesco Verso
per aver risposto alle nostre dieci domande con dovizia di particolari e... per la sua dedizione professionale a un genere che amiamo particolarmente. Ci auguriamo di poter leggere presto i suoi romanzi di fantascienza oggi inediti e gli auguriamo buona scrittura.
SCHEDA DELL'OPERA
Livido (Delos Books), romanzo di Francesco Verso |
- Titolo: Livido
- Autore: Francesco Verso
- Editore: Delos Books
- Collana: Odissea Fantascienza
- Pagine: 250
- Prezzo: 14,80 euro (cartaceo) / 3,99 euro (ePub / Mobi)
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