giovedì 30 gennaio 2014

10 domande a Yuri Abietti - Vincitore del Premio Altrisogni / Crawford 2013

Concludiamo oggi con Yuri Abietti le interviste ai vincitori del primo Premio Letterario “F.M. Crawford” per racconti horror. Con lo splendido racconto Il quadro Yuri è arrivato tra i dieci finalisti e ha conquistato il Premio Speciale Altrisogni, assegnato dalla Redazione al racconto (tra i 97 pervenuti al “Crawford”) che, oltre a essere tecnicamente e artisticamente ineccepibile, più rispecchiava il gusto e le “radici culturali” di Altrisogni.
Il quadro è un racconto che ci ha colpiti immediatamente per atmosfera e qualità complessiva, e per tutti i motivi che abbiamo dichiarato in fase di assegnazione del premio. Un lavoro decisamente notevole, insomma, che verrà presto pubblicato sia su Altrisogni n.7 sia nell’antologia Ore nere – Otto racconti del terrore, prima uscita della nuovissima collana ebook “Altrisogni Presenta” (una collana che davvero non potrete perdere!).

Yuri Abietti è nato a Torino nel 1971, ma abita in provincia di Milano. Ha lavorato e lavora come giornalista, recensore e traduttore per numerose riviste di videogiochi, computer, giochi di ruolo, e come webmaster per diverse realtà aziendali. Durante il periodo del liceo ha diretto la fanzine di giochi di ruolo e letteratura fantasy Edro. Per molti anni ha seguito il suo sito personale “Abietti si nasce” sul quale ha pubblicato diversi racconti, alcuni dei quali sono raccolti nell’ebook gratuito L'ultimo incantesimo, edito da dbooks.it.
Yuri è anche fondatore della band progressive-rock Silver Key, di cui nel novembre 2012 è stato pubblicato il primo CD intitolato In the Land of Dreams, edito da Ma.Ra.Cash Records. L’album è ispirato (tra le altre cose) ai racconti di Lovecraft e di Chambers.
E ora andiamo a conoscere Yuri più da vicino…




#1
Altrisogni: Il tuo racconto Il quadro, finalista del Premio “Crawford” e vincitore del Premio Speciale Altrisogni, ha tutte le caratteristiche di un grande classico del terrore. Senza svelare troppo – per non rovinare la sorpresa ai futuri lettori – ci racconti come è nato nella tua testa?

Yuri Abietti: Le suggestioni più ovvie sono il racconto L'Acquaforte di M. R. James e il quadro maledetto che si vede nell'albergo di Il Seme della Follia, nonché alcune “creepypasta” che ho letto su internet. Questo è stato uno dei racconti più difficili per me, perché il tema del quadro maledetto è piuttosto comune nella letteratura horror e trovare un finale che non sia già stato sfruttato da autori più dotati e capaci di me non è impresa semplice. Infatti, Il quadro è stato cominciato diversi anni fa e più volte modificato. Un'intera sottotrama romantica del protagonista con la sua ragazza è stata ridotta all'osso, un paio di commenti al massimo e, per molto tempo, la storia è rimasta bloccata a un certo punto. Per qualche strano motivo, quando ho letto del concorso “F. M. Crawford” mi è tornato in mente quell'inizio di racconto che avevo lasciato a prendere polvere tra i dati di un hard-disk e ho deciso di riprenderlo in mano. Nell'arco di un paio di giorni, come se fosse la cosa più naturale del mondo, si sono incastrati dei pezzi nella mia testa ed è saltato fuori un finale che ho reputato degno di poter essere presentato.


L'antologia Nel buio (dbooks.it) contiene
15 foto e 15 racconti di genere fantastico,
tra cui Il Grande Buio di Yuri Abietti.
#2
A.: Nel 2011 sei stato il vincitore del concorso foto-letterario “Nel buio”, organizzato proprio dalla nostra rivista Altrisogni (insieme alla rivista di fotografia D&N). Come pensi di essere cambiato, come scrittore, dal racconto Il Grande Buio a Il quadro? Ritieni che ci siano differenze cruciali tra le due opere?

Y.A.: Non so se io, in quanto scrittore, sia cambiato molto negli ultimi anni, ma di certo ci sono alcune differenze tra i due racconti. Il Grande Buio è un racconto un po' più semplice, un'idea che viene esplorata in modo piuttosto rapido, mentre Il Quadro è forse una storia un po' più articolata e con elementi più assortiti. In entrambi i casi, comunque, è il protagonista a raccontare l'evento in prima persona e tutto viene costruito sostanzialmente per supportare il colpo di scena finale. Detto tutto ciò, credo che le similitudini stilistiche e tematiche siano più determinanti rispetto a queste differenze.


#3
A.: Qual è la parte che ti piace di più dello scrivere narrativa: costruire la trama, sviluppare i personaggi, scrivere i dialoghi…?

Y.A.: Per me la cosa principale è la trama. Quando ho un'idea per un colpo di scena originale, allora riesco a mettermi alla tastiera e andare avanti fino a raggiungere il risultato desiderato. La trama è il motivo principale di piacere, per me, nello scrivere, ma è anche il motivo principale di frustrazione, perché le idee interessanti e originali sono decisamente rare. Credo che, per me, i personaggi siano strumentali alla trama e non viceversa, come accade per molti altri autori. Mi piace molto scrivere i dialoghi, ma anche questi devono essere finalizzati e subordinati alla trama generale del racconto. Non so se tutto ciò sia una regola generale, non ho sufficiente esperienza come scrittore per potermi “definire” in modo chiaro: diciamo solo che mi sembra di osservare, in me, fino ad ora, questo tipo di tendenza.


#4
A.: E la parte che ti piace di meno?

Y.A.: So che questo potrà sembrare strano ma... la parte che mi piace di meno è proprio scrivere. La motivazione è molto semplice: sono molto, ma molto pigro! E questo è sostanzialmente anche il motivo per cui ho un paio di romanzi, anche a un discreto punto di sviluppo, che sono fermi da anni a fare compagnia agli altri mille spunti incompiuti con cui riempio i miei dischi rigidi. :)


#5
A.: Da bambino quali storie ti entusiasmavano? Hai delle saghe o dei personaggi che ti sono rimasti nel cuore?

Y.A.: A undici anni circa ho letto per la prima volta Il Signore degli Anelli e, lo stesso inverno, ho letto Lo Hobbit e Il Silmarillion. Queste sono storie che mi rimarranno sicuramente nel cuore per tutta la vita. Prima di allora, sono stato un grande consumatore di fiabe e favole e ho divorato tutta la serie di romanzi de La Banda dei Cinque. A tutto ciò va aggiunto che sono sempre stato un avido divoratore di fumetti, in particolar modo di saghe Marvel e di avventure di Paperino & C, e che in TV, come moltissima gente della mia generazione, non mi sono perso una puntata dei famosi “cartoni animati giapponesi”, in particolar modo le saghe super-robotiche di Go Nagai.


#6
A.: C’è una persona che è stata particolarmente importante per la tua formazione di scrittore?

Y.A.: Sicuramente, mio padre. Essendo anche lui uno scrittore – con una fantasia davvero illimitata e decisamente meno pigro del sottoscritto – mi ha sempre ispirato e incoraggiato moltissimo. Da qualche tempo, è tradizione che scriva un romanzo ogni anno che poi regala a Natale a tutta la famiglia.


A novembre 2012 è stato lanciato In the Land of Dreams,
primo CD del gruppo progressive-rock Silver Key,
di cui Yuri Abietti è frontman.
#7
A.: Sei il frontman del gruppo musicale progressive-rock Silver Key. Anche il nome del gruppo rimanda ai classici della letteratura fantastica… Raccontaci un po’ come e perché sono nati i Silver Key e se e come si legano alla tua attività di scrittore.

Y.A.: Il nome della band è una mia idea che risale addirittura al '91-'92, anno della primissima formazione embrionale della band, ed è un esplicito riferimento a H.P. Lovecraft e alla sua saga del Mondo dei Sogni. Quando, in anni recenti, abbiamo deciso di pubblicare il nostro primo album, sono tornato alle origini e ho scritto i testi del CD ispirandomi alle Dreamlands lovecraftiane e alla saga del Re in Giallo di R. W. Chambers. Entrare nei dettagli dei testi e dei riferimenti sarebbe cosa lunga e fuori luogo, forse, in questa sede, ma nel CD ci sono rimandi e citazioni di moltissime opere della cultura “pop” e della letteratura horror, da Casa di Foglie di Danielewski – per inciso, uno dei libri più belli e strani che mi sia mai capitato di leggere – a Simon & Garfunkel, dai Gatti di Ulthar di Lovecraft a Dark Crystal, il film di Frank Oz. La scelta di formare questa band e di fare specificamente progressive-rock è determinata proprio dall'aspetto fortemente narrativo, letterario di questo genere musicale. Ogni canzone è una sorta di viaggio, di storia, con tutte le caratteristiche di un racconto o di un film. In questo senso, la mia attività di cantante e “songwriter” è legata molto strettamente alla mia attività di scrittore. Musica, testi, riferimenti, immagini... tutto, nella mia testa, deve combaciare con l'unico scopo di trasmettere un messaggio, una sensazione, un'idea narrativa precisa. Comunque, chiunque volesse saperne di più, può andare sul nostro sito ufficiale www.silver-key.it, seguirci su Facebook o cercare le nostre canzoni su YouTube e su tutti i principali sistemi di digital delivery.


#8
A.: Ci sono autori di fantastico italiani che segui o che apprezzi particolarmente?

Y.A.: A parte mio padre? :) Sì, amo molto i racconti di Dino Buzzati, i libri di Stefano Benni, Umberto Eco e naturalmente molti degli autori che orbitano attorno ad Altrisogni e a dbooks.it, persone con una grande passione e un grande talento che, almeno finora, non hanno raggiunto il successo e la notorietà che meriterebbero. Parlando di altri media: i film di Paolo Sorrentino, di Pupi Avati e i primi film di Dario Argento (fino a Inferno).


L'ultimo incantesimo è la prima raccolta
di racconti di Yuri Abietti, scaricabile
gratuitamente da www.dbooks.it.
#9
A.: Il mondo editoriale internazionale sta cambiando, con ebook che non decollano ma che si diffondono in modo sempre più vasto, la possibilità di autopubblicarsi e vendere direttamente l’opera, nuovi modi di scrivere (progetti collettivi, copyleft, ambientazioni a disposizione degli autori come con Kindle Worlds e simili). Secondo te ci sono nuove possibilità anche per gli scrittori italiani di fantastico?

Y.A.: Che ci siano nuove e più ampie possibilità è un dato di fatto oggettivo. Che in Italia si sia ancora molto indietro nella diffusione e nell'acquisto di ebook rispetto ad altri Paesi, come gli Stati Uniti, purtroppo, è una verità. Tuttavia, credo che il trend sia positivo e ritengo che sia assolutamente inevitabile che i libri elettronici vengano sempre più diffusi con il passare degli anni. Credo che i progetti collettivi siano molto interessanti, da un punto di vista creativo, anche se non so quanto siano rilevanti da un punto di vista prettamente commerciale. Sempre in movimento è il futuro, e non ci resta che continuare a tener duro, scrivere e stare a vedere...


#10
A.: In genere gli scrittori hanno un progetto nel cassetto al quale tengono molto. Anche tu ne hai uno?

Y.A.: Attualmente, mi sto concentrando sulla composizione delle musiche e sulla scrittura dei testi e delle linee melodiche per il secondo album dei Silver Key, che avrà un leitmotiv fantascientifico. Mi piacerebbe realizzare un video con una delle canzoni del primo album e “mischiare” i media sfruttando le storie che invento per le canzoni per produrre fumetti o racconti. Mi piace l'idea di allargare l'esperienza musicale spaziando tra diversi mezzi espressivi. Inoltre, ho sempre un romanzo a metà, come dicevo prima, a cui prima o poi rimetterò mano.


Ringraziamo Yuri Abietti per aver scritto un racconto efficace e coinvolgente come Il quadro, e gli diamo appuntamento con la pubblicazione del suo racconto sul prossimo Altrisogni n.7 e sull'antologia ebook Ore nere - Otto racconti del terrore, in cui Yuri sarà affiancato da altri sette validissimi autori. Autori le cui opere non mancheranno di mettervi i brividi.

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