Un romanzo agile, veloce, denso di situazioni bizzarre e foriero di forti emozioni.
Soprattutto, un romanzo che fa pensare. Senza forzature né pretese, bensì utilizzando gli strumenti del fantastico e della contaminazione... in altre parole, del weird. È Il sentiero di Legno e sangue, terzo romanzo di Luca Tarenzi.
All’inizio pare di leggere una “semplice” riscrittura techno-dark del Pinocchio collodiano, eppure non è così. Il sense of wonder è una delle caratteristiche portanti del romanzo: l’autore costruisce un mondo fantastico stupefacente e allo stesso tempo coerente, che ci lascia a bocca aperta.
L’atmosfera è profondamente inquietante eppure sempre godibile. Un’atmosfera che induce a pensare. Il lettore, infatti, non può fare a meno di procedere nella lettura alla ricerca di spiegazioni, di un passaggio a un livello più elevato di comprensione... Perché il mondo fantastico di Tarenzi ci è inizialmente alieno, nel senso più pieno del termine. Proprio come lo è per il protagonista: un essere di legno e meccanismi, dotato di coscienza, che si risveglia in un mondo sconosciuto senza avere memoria del proprio passato. Da subito siamo con lui, e non possiamo fare a meno di seguirlo sul suo sentiero.
Tarenzi è un ottimo narratore. La sua prosa scorre senza intoppi e risulta sempre naturale, anche quando descrive avvenimenti grotteschi e surreali. Sembra che l’autore non faccia alcuna fatica a mettere in fila le parole, curate e dirette, ben scelte e giustapposte, mai “buttate via”. Ciò vale anche per i dialoghi, mai banali.
Dieci o venti pagine in più avrebbero forse giovato alla narrazione, permettendo di approfondire alcuni personaggi e la realtà in cui si svolge la storia. Alla fine rimane la voglia di leggere altre avventure ambientate in questo mondo... e provare ancora emozioni così insolite per la moderna narrativa italiana di genere.
Soprattutto, un romanzo che fa pensare. Senza forzature né pretese, bensì utilizzando gli strumenti del fantastico e della contaminazione... in altre parole, del weird. È Il sentiero di Legno e sangue, terzo romanzo di Luca Tarenzi.
All’inizio pare di leggere una “semplice” riscrittura techno-dark del Pinocchio collodiano, eppure non è così. Il sense of wonder è una delle caratteristiche portanti del romanzo: l’autore costruisce un mondo fantastico stupefacente e allo stesso tempo coerente, che ci lascia a bocca aperta.
L’atmosfera è profondamente inquietante eppure sempre godibile. Un’atmosfera che induce a pensare. Il lettore, infatti, non può fare a meno di procedere nella lettura alla ricerca di spiegazioni, di un passaggio a un livello più elevato di comprensione... Perché il mondo fantastico di Tarenzi ci è inizialmente alieno, nel senso più pieno del termine. Proprio come lo è per il protagonista: un essere di legno e meccanismi, dotato di coscienza, che si risveglia in un mondo sconosciuto senza avere memoria del proprio passato. Da subito siamo con lui, e non possiamo fare a meno di seguirlo sul suo sentiero.
Tarenzi è un ottimo narratore. La sua prosa scorre senza intoppi e risulta sempre naturale, anche quando descrive avvenimenti grotteschi e surreali. Sembra che l’autore non faccia alcuna fatica a mettere in fila le parole, curate e dirette, ben scelte e giustapposte, mai “buttate via”. Ciò vale anche per i dialoghi, mai banali.
Dieci o venti pagine in più avrebbero forse giovato alla narrazione, permettendo di approfondire alcuni personaggi e la realtà in cui si svolge la storia. Alla fine rimane la voglia di leggere altre avventure ambientate in questo mondo... e provare ancora emozioni così insolite per la moderna narrativa italiana di genere.
SCHEDA DELL'OPERA
Titolo: Il sentiero di legno e sangue
Autore: Luca Tarenzi
Editore: Asengard - collana Wyrd
Pagine: 144
Prezzo: 8,90 euro (carta) / 4,49 euro (ebook)
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