lunedì 6 luglio 2015

Irene Grazzini, paure ancestrali e Storia per Altrisogni Vol.1

Irene Grazzini, autrice de I Mai-nati, su Altrisogni Vol.1.
Non ci succede di frequente di pubblicare racconti fantastici in ambientazione storica: quei pochi che arrivano in redazione sono raramente di qualità adeguata. Scrivere racconti a sfondo storico è senza dubbio difficile, infatti, ma l'autrice Irene Grazzini ci ha convinto. Così nell'antologia Altrisogni Vol.1 abbiamo il piacere di ospitare la sua opera I Mai-nati, che miscela efficacemente orrore soprannaturale e realtà storica.
Irene è nata ad Arezzo nel 1985. Di giorno lavora all’ospedale di Siena, di notte inventa altri mondi e altre storie. Ha pubblicato il romanzo storico I signori dei cavalli (Libromania, 2014), i romanzi sci-fi Mutation e Pre-Mutation (autopubb., 2013 e 2014) e, insieme ad Anna Grieco, lo storico-fantasy Per sempre al tuo fianco (autopubb., 2015). Suoi racconti sono comparsi nelle antologie Aspettando Mondi Incantati 2012 (Rill), 365 racconti di Natale (Delos, 2013) e Una splendida giornata di sole (Libromania, 2015).
Soprattutto, due suoi racconti lunghi verranno pubblicati da Altrisogni/Dbooks.it nella nostra collana sci-fi di prossima uscita I racconti del Purgatory Lounge... Non perdetela se amate la fantascienza di ampio respiro! Nel frattempo, vi consigliamo Altrisogni Vol.1 (su dbooks.it e su Amazon.it, al prezzo di 2,99 euro) dove insieme a I Mai-nati troverete altri 6 racconti inediti di validi autori italiani.
E ora approfondiamo la conoscenza con Irene...

Altrisogni: Non ci capita spesso di ospitare un racconto storico. Come mai la scelta di Siena per ambientare il tuo I Mai-nati?

Irene Grazzini: Beh, Siena rappresenta molte cose per me. È la città natale di mia madre, che anche se vive lontano da anni rimane un’appassionata del Palio. È la città dove ho studiato e dove al momento continuo a studiare e a lavorare come specializzanda in Radiologia. Insomma, ho un rapporto un po’ ambiguo con questo posto che da una parte vivo come casa, dato che mi ospita da dieci anni, e dall’altra come prigione, perché tutte le cose a cui tengo (cavallo, pianoforte, amici...) sono ad Arezzo e quindi posso godermele soltanto nel fine settimana. In ogni modo, Siena ben si presta a un’ambientazione storica. Tra le sue viuzze tortuose si respira ancora un’atmosfera “medioevale”.

A.: Quali sono, a tuo avviso, i punti di forza di questo racconto? Per quale motivo è bello leggerlo?

I.G.: Non so se è bello leggerlo. So che è stato divertente scriverlo. Immergermi nella storia di Siena, andare a esplorare di persona ogni pertugio del Santa Maria della Scala, uno degli ospedali più antichi d’Europa... è stato un tuffo in un’altra epoca, e una botta di adrenalina per gli elementi paranormali e quasi horror che il racconto contiene.

La copertina di Altrisogni Vol.1, antologia fantastica a cadenza trimestrale.
L'antologia Altrisogni Vol.1 contiene racconti
fantastici di Abietti, Bommarito, Dadich,
Grazzini, Guarnieri, Lega e Cappi.
A.: Che tipo di scrittrice sei, che metodo segui quando devi comporre una nuova opera?

I.G.: Sono una scrittrice caotica. Non mi piace seguire delle regole mentre scrivo, nel senso che costruisco nella mia mente il mondo, ogni dettaglio dell’ambientazione, immagino i protagonisti e un abbozzo di storia... e poi lascio fare a loro. Non sono assolutamente in grado di mettermi a tavolino e definire la trama capitolo per capitolo. Ho provato, sul serio, ma non fa per me. Mi è capitato tante volte di iniziare con un’idea e modificarla in corso d’opera. Per esempio, una volta avevo pensato di introdurre in un romanzo un ladro come elemento secondario e del tutto irrilevante. Poi insieme ai protagonisti ho “scoperto” che questo ladro era invece una ragazza travestita e alla fine è diventato uno dei personaggi più belli di tutto il romanzo. Insomma, scrivere per me è come giocare di ruolo: lascio i personaggi liberi di muoversi nell’ambientazione. Questo è più difficile quando scrivo racconti, che paradossalmente devono seguire più “regole” perché, nella brevità, ogni parola diventa ancora più importante.

A.: Pur avendo scritto un racconto in ambientazione medievale con un cavaliere armato di spada come protagonista, la tua non è una storia d'azione. Parlaci di questa scelta.

I.G.: L’azione che ho cercato di ricreare ne I Mai-nati non è fatta di battaglie campali o duelli di spada. È fatta di un crescendo di tensione, in una situazione surreale in cui le spade non sono di alcun aiuto. Non serve nulla, davanti alla paura più antica e viscerale dell’uomo che si trova a brancolare nel buio. L’idea mi è venuta durante una “angosciosa” sessione di GRV (gioco di ruolo dal vivo), e di questo ringrazio gli amici dell’associazione ludica “Le Terre degli Angeli”.

A.: Prossimamente comparirai come autrice di due racconti lunghi nella nostra attesa miniserie di fantascienza I racconti del Purgatory Lounge. Dallo storico alla sci-fi... Quali differenze trovi nello scrivere un genere piuttosto che l'altro? Cosa ti diverte dei due generi?

I.G.: Il genere storico mi piace perché mi dà modo di documentarmi riguardo a epoche che mi interessano (ho frequentato il liceo classico e amo la storia, soprattutto quella antica). La fantascienza è un esercizio di fantasia e immaginazione continua, perché tutto è permesso a patto che sia “scientificamente plausibile”. Ma in realtà non trovo particolari differenze di scrittura tra i due generi, anche se per l’ambientazione storica sono necessarie ricerche più attente e dettagliate, che da una parte certo limitano la creatività sfrenata. Personalmente, mi piace spaziare tra i generi, sia nella scrittura che nella lettura, senza fossilizzarmi in un solo settore. La distinzione “a scaffali” che piace tanto agli editori secondo me è solo un artifizio. Se la storia funziona, se i personaggi sono vivi e coinvolgenti, cosa cambia se combattono con spade medievali, con la magia o con fucili laser futuristici?


Una domanda legittima e uno spunto di discussione che meriterebbero un ampio e articolato approfondimento. Sicuramente avremo modo di riparlarne e, anzi, vi invitiamo a condividere qui sotto nei commenti i vostri eventuali pensieri in merito. Ringraziamo Irene Grazzini per le sue risposte e per il racconto I Mai-nati: fateci sapere cosa ne pensate dopo averlo letto su Altrisogni Vol.1! Vi aspettiamo alla prossima intervista.


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